Ricordare è spesso doloroso ma necessario per prendere coscienza dell’enormità del male e per scuotere le coscienze .
Dall’urgenza morale di sottrarre all’oblio la storia del piccolo Giuseppe Di Matteo , figlio di un pentito di mafia e vittima di una vendetta trasversale ad opera di Giovanni Brusca , che ne ordinó il rapimento , la morte e lo scioglimento del cadavere nell’acido nitrico, è nato il libro di Martino Lo Cascio “ Il giardino della memoria”, presentato mercoledì 14 febbraio nei locali di via Carducci agli studenti delle classi II F e IV I,coordinati dai docenti Claudia Stassi e Giuseppe Antoci.
Cronaca giudiziaria e trasfigurazione poetica si alternano nel romanzo in cui Lo Cascio dà voce al piccolo Giuseppe, immaginandone i pensieri, i sogni e le angosce durante i 779 giorni di prigionia .
La diretta Facebook dell’incontro, nel corso del quale è intervenuta anche Chiara Natoli di Libera-associazioni, nomi e numeri contro le mafie, è stata curata da Radio 100 passi e da Danilo Sulis , presidente del Circolo di musica e cultura .