Di fronte al disorientamento emotivo che cogliamo nei giovani, ingenerato dal drammatico scenario di guerra, riteniamo di dover esplicitare il nostro posizionamento didattico-educativo.
Quello che continueremo a insegnare alle nostre studentesse e ai nostri studenti sarà tutto, tranne la guerra.
La guerra non ha nulla di glorioso.
L'unica lotta che ci anima è quella per la PACE.
Educhiamo quotidianamente al dialogo, all'inclusione, al rispetto della vita in tutte le sue forme. Non c'è alcuno spazio, nelle menti e nello spirito dei nostri giovani, per l'idea di guerra. La storia è presentata attraverso i testi affinchè le giovani generazioni difendano l’imperativo categorico “MAI PIÙ GUERRA!”.
La guerra è imposta dai potenti. I popoli vogliono la pace. Questo il messaggio che vogliamo inviare al mondo.
Non è utopia. È l'unico modo umano per vincere la guerra.
La scuola rimarrà fedele ai valori di giustizia e pace che danno senso ad ogni apprendimento. Tutte le discipline convergono verso uno stesso fine: umanizzare il tempo e lo spazio nei quali siamo chiamati a vivere.
La guerra è un anacronismo, un espediente senza via di ritorno che rigettiamo con forza, coerentemente con l’impegno educativo ora più che mai concentrato a orientare i giovani verso un’informazione corretta e critica che dia loro la consapevolezza che l’unica via di progresso è la pace.
Noi adulti abbiamo l’obbligo morale, il debito generazionale, di garantire la pace.
Ci attendiamo il medesimo sforzo da parte dei decisori politici e del Governo ai quali lanciamo un appello saldo e chiaro:
si faccia ricorso a tutti gli strumenti diplomatici per assicurare la PACE, nella fedeltà al ripudio della guerra, secondo il dettato della nostra meravigliosa Costituzione.